Le nostre origini

Ne abbiamo fatta di strada, e tanta ne faremo!

Pesaro, 1991

Dopo la creazione del Registro Nazionale (1989) e delle prime ADMO al nord Italia (1990),  il 13 febbraio del 1991, a Pesaro, nasce Admo Marche, per volontà di un gruppo di persone sensibili al problema del trapianto di midollo osseo.
Proprio a Pesaro, il 24 gennaio 1980, il prof. Lucarelli aveva effettuato il primo trapianto di midollo osseo allogenico. Le Marche e in particolare Pesaro con la sua ematologia d’avanguardia, sono state la culla del trapianto di midollo osseo allogenico in Italia.

Erano anni in cui solo pronunciare il nome di malattie come la leucemia feceva tremare la voce.

Spesso la diagnosi significava morte certa. Una pratica clinica come il trapianto di midollo osseo stava dando grandi risultati ma doveva superare un ostacolo: la compatibilità.
Uno su quattro nel nucleo familiare poteva essere compatibile. Ma le famiglie, sempre meno numerose, non potevano garantire un trapianto per tutti quelli che si ammalavano.

Nacque il registro nazionale dei donatori di midollo osseo, IBMDR, per cercare persone che in maniera anonima, gratuita e volontaria fossero capaci di salvare, con un gesto, la vita di uno sconosciuto. L’ostacolo della compatibilità rimaneva e  tra non consanguinei diventava di uno a centomila!

L'inizio non è stato semplice.

Eravamo inesperti e trovammo molte difficoltà nell’opera di sensibilizzazione e reclutamento di nuovi potenziali donatori. Scarse erano la conoscenza di come diventare donatori di midollo osseo e la consapevolezza del perché si poteva e si doveva fare. Nonostante tutto, con forza, caparbietà, determinazione, abbiamo proseguito nella continua ricerca di persone che con un gesto unico erano in grado di ridare una speranza di vita a malati di leucemia, linfomi mielomi e altre malattie del sangue.

Piero Prosperi

Fondatore di Admo Marche

Tutto ebbe inizio da un incontro tra amici, nel 1990.

La nostra città, Pesaro, era sempre più rinomata nel mondo per via di quello che fino a poco tempo prima, solo con un miracolo poteva avvenire: sopravvivere a Leucemia, Aplasia Midollare, Talassemia attraverso il trapianto di midollo osseo.

Da dieci / dodici anni infatti operava nella nostra città, come primario nel reparto di Ematologia, un nuovo Professore, Guido Lucarelli, il quale, nel dicembre 1981, eseguì, in stretta collaborazione con il Gruppo di Seattle diretto dal Prof.Edward Donnall Thomas, Premio Nobel per la Medicina, i primi due trapianti di midollo osseo tra donatori consanguinei, uno a Seattle ed uno a Pesaro.

Il problema era, comunque, lo scarso numero dei donatori in quanto oggi nessuno ha più di uno o due figli. Avevamo anche appreso che due genitori, uno in Lombardia, Ing. Renato Picardi, e l’altro in Piemonte, Mario Bella, avevano creato ADMO “Associazione Donatori Midollo Osseo”. Entrambi, purtroppo, avevano perso i loro figli proprio per la mancanza di donatori consanguinei.

L’associazione nacque in quanto, da pochissimo tempo, era stata fatta una scoperta scientifica eccezionale; nel mondo, su 100.000 persone non consanguinee, due sono geneticamente compatibili ed idonee per un trapianto di midollo osseo! Ci siamo confrontati e chiesti come, noi pesaresi, potevamo aiutare concretamente lo sviluppo, la diffusione, la sensibilizzazione alla donazione per questa nuova scoperta che avrebbe aiutato a combattere malattie terribili. Abbiamo chiesto alle due regioni se potevamo creare anche a Pesaro ADMO e, avuta l’approvazione, con lo statuto uguale agli altri siamo andati nello studio del Notaio Dott. Zaccarelli, in piazzale Lazzarini, a redigere la nascita di ADMO MARCHE. Fissammo la sede legale a casa mia dov’è tuttora.

Come in tutte le cose inizialmente l’entusiasmo era alle stelle ma, piano piano, le difficoltà si mostravano in tutta la loro grandezza, da molti che eravamo, il numero dei partecipanti si assottigliava ogni mese per un motivo o per l’altro così, alla fine, rimasi solo. Dovevamo combattere contro un’ignoranza sull’argomento così diffusa che anche gli stessi medici di famiglia suggerivano, ai pazienti “Lascia perdere chi te lo fa fare!”

Raddoppiai gli sforzi andando ad ogni festa o riunione delle altre associazioni AVIS, AIDO nelle Marche. Sezioni ADMO furono aperte dove si poteva. Alla fine del 1994 ne contai 32.

Un giorno, in una intervista chiesero al prof. Lucarelli un ricordo dell’esperienza pesarese e dei primi trapianti di midollo osseo. Lui rispose “Amo i pesaresi, intesi come le persone che camminano per le strade di Pesaro. Era il dicembre 1981 e a Muraglia nessuno sapeva di questo tipo di cura. Si pensava inizialmente a un miracolo, e per anni ho pensato che il merito era il mio e dei miei uomini. Così non era. Noi non contavamo un fico secco. I reali protagonisti sono state le mamme che venivano da tutte le parti del mondo, davano un pugno sulla mia scrivania dicendomi: «Devi far guarire mio figlio». Quello è stato il motore, la forza”.

Ecco quel motore e quella forza di cui parlava il “Professore” nell’intervista è stata ed è ancora la forza di ADMO che ci fa andare avanti a cercare, in ogni angolo di questo nostro mondo, IL DONATORE per quella mamma che batte i pugni sul tavolo perché rivuole suo figlio!!

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